Recupero del Bayesian previsto entro due settimane con nuovi sub e più robotica
Quasi completati i preparativi per accogliere lo scafo del veliero con la predisposizione di un “letto” in acciaio appositamente realizzato in banchina

Il recupero del Bayesian, il sailing yacht affondato lo scorso agosto al largo di Porticello (Palermo) causando la morte di sette persone, tra cui il magnate Mike Lynch e sua figlia Hannah, ha visto i lavori preparatori rallentati anche dalla recente morte di un sub e dalle indagini conseguenti.
Secondo Tmc Marine, lo scafo dovrebbe essere sollevato dal fondale nella seconda metà di giugno. L’operazione, condizionata dai progressi dei lavori e dalle condizioni meteorologiche, segue la rimozione dell’albero di 72 metri, avvenuta con tecniche di taglio di precisione. Due settimane fa, il boma principale, la vela, l’avvolgifiocco e un’ancora del Bayesian sono stati recuperati e sbarcati a Termini Imerese. Il team di recupero ha successivamente affrontato il complesso compito di installare otto cime di segnalazione sotto lo scafo che verranno impiegate per posizionare gli otto stroppi di sollevamento principali in acciaio, permettendo il recupero finale del superyacht. Attualmente, informa ilgiornaledisicilia.it quattro cime di segnalazione sono state inserite sotto la prua della nave, mentre continuano i lavori per le restanti quattro nella sezione poppiera.
Un cambiamento nella squadra di recupero è avvenuto dopo la morte del sub Rob Cornelius Maria Huijben, di 39 anni, a causa di un’esplosione a 50 metri di profondità mentre tagliava il boma. I sub olandesi, colleghi della vittima, informa l’Ansa, hanno lasciato la zona del naufragio a Porticello. Al loro posto sono arrivati sommozzatori da altre società, tra cui una sarda specializzata in recuperi. Questa rotazione potrebbe essere legata all’iscrizione nel registro degli indagati, da parte della Procura di Termini Imerese, del rappresentante dell’azienda olandese per cui lavorava il sub.
Sin dal suo affondamento il 19 agosto 2024, il Bayesian è stato costantemente monitorato da specialisti e mezzi antinquinamento, come previsto dal dettagliato piano di tutela ambientale, senza che siano state rilevate anomalie. Parallelamente, si stanno conducendo rilievi visivi del fondale marino circostante per identificare eventuali materiali staccatisi dal superyacht di 56 metri, che era ancorato a 300 metri dal porto di Porticello, 15 km a est di Palermo.
Nelle ultime due settimane, un considerevole afflusso di nuove attrezzature specialistiche è giunto in Sicilia da tutta Europa, accompagnato da nuovi membri del team di recupero. L’incidente del sub ha rallentato e cambiato i piani per il recupero, portando a un impiego sempre maggiore di robot comandati da remoto per tagliare altri pezzi della barca. Questo ha portato a un aumento dell’uso di strumenti telecomandati (ROV) e a una conseguente riduzione delle attività di immersione, migliorando la sicurezza delle operazioni. Non tutti gli interventi potranno in ogni caso essere eseguiti con i robot; come conferma la Tmc, il consorzio che coordina le operazioni, il lavoro dei sub sarà ancora necessario per imbracare lo scafo e permetterne il sollevamento. A Termini Imerese, i preparativi sono quasi completati, con la predisposizione di un “letto” in acciaio appositamente realizzato in banchina per accogliere lo scafo del Bayesian.
«Nelle ultime due settimane, gli addetti al recupero hanno compiuto progressi significativi a terra e in mare. I preparativi per la consegna definitiva e sicura del natante in banchina sono ora completati. In mare si sta procedendo al sollevamento definitivo dal fondale, continuando a dare priorità alla sicurezza di coloro che lavorano a questa complessa operazione di sollevamento e recupero» ha detto Marcus Cave, responsabile dell’Architettura navale e direttore di Tmc Marine. Resta rigorosamente attivo per tutta la durata del processo di recupero il perimetro di sicurezza mantenuto dalle autorità che consiste in 1 miglio nautico (1.852 metri) in area aerea e 650 metri in mare intorno al cantiere, essenziale per garantire la sicurezza del personale coinvolto.
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