La veneziana Mcs racconta la costruzione del suo primo yacht di 34 metri
Dalle ceneri dell’ex cantiere Navalmeccanica Veneta la storia di un “abbandono” da cui nasce una nuova attività di costruzione di superyacht che si aggiunge a quella di refit e costruzione di navi commerciali
A un mese dal varo di Celine III da parte della società veneziana Mcs – Mechanical Constructions And Systems S.r.l. e del suo rientro in cantiere per le ultime rifiniture prima della consegna all’armatore SUPER YACHT 24 è andata alla scoperta della storia che ha portato alla costruzione del nuovo 34 metri: lo yacht che ha sancito la nuova attività di costruzione di superyacht della Mcs, fino a quel momento attiva nella riparazione e costruzione solo di navi commerciali.
Tutto nasce dall’acquisto da parte di Mcs dell’ex cantiere Navalmeccanica Veneta, storica azienda mirese che realizzava piccole e medie imbarcazioni di qualità in acciaio e alluminio e che, dopo 30 anni di attività, finì in procedura concorsuale finalizzata alla liquidazione. A quel punto però la Mcs diretta da Loris Zanellato manifestò – insieme ad un’altra realtà – l’interesse a rilevare il cantiere.
Il socio nel frattempo preferì ritirarsi dall’impresa e Mcs rimase quindi sola, ma dalla sua aveva già l’esperienza nel settore navale sia nella manutenzione che nella costruzione di navi cisterna e di altro tipo, sempre commerciali. Fra i vari lavori poteva infatti già vantare – e vanta tutt’oggi – sia la manutenzione a gran parte della flotta Actv, la società di trasporto pubblico passeggeri di Venezia, che il lavoro di costruzione di sovrastrutture in alluminio e coperture di piscine per navi da crociera.
Nel cantiere era presente anche lo scafo di un superyacht appena all’inizio della costruzione che venne poi venduto attraverso un’asta giudiziaria a un’armatore. Mcs decise di presentare la propria offerta per la costruzione, l’armatore l’accettò e iniziò così per Mcs la nuova attività di costruzione di superyacht che andò ad aggiungersi alle altre; da qui il varo di Celine III e presto la sua consegna.
Zanellato non nasconde alcune difficoltà nella realizzazione di quest’opera: “Ma tutto si risolve e nella nostra carriera ne abbiamo risolte di più complicate. Certo che comunque il progetto iniziale è stato se non totalmente, abbondantemente stravolto. Il risultato però ci sembra buono; alcune cose sono da completare, ma sono rifiniture a giudizio dell’armatore più che nostro. In teoria fra un mese – se non ci saranno ulteriori addendum – potremo completare Celine III. Un contributo fondamentale, sia nei rapporti tra cantiere e armatore e sia nella scelta del design delle finiture, ci è stato dato dai broker francesi di Exocet Marine International”.
Il progetto del superyacht, datato 2009, era dello studio Yankee Delta: “Era molto ben congegnato e con linee ancora attuali” spiega Simone Vianello, project manager di Innave , la società di ingegneria e architettura navale veneziana che aveva seguito i lavori dello yacht nella prima fase per poi tornare a seguirli nel momento del loro riavvio.
Lo yacht prossimamente è dunque destinato a lasciare il cantiere veneto con il suo armatore – straniero, ma con molti contatti italiani, da quanto è stato possibile apprendere – e con i suoi 34 metri per 7,5 di baglio e un equipaggio multietnico composto da finlandesi, scozzesi, francesi e croati potrà prendere finalmente il largo.
Quali nuovi progetti avete per il futuro dopo questa esperienza? “Insieme a questo scafo nel cantiere Navalmeccanica Veneta ce n’era anche un altro, questa volta appartenente a una barca a vela di 22 metri” risponde Zanellato. “Su questo abbiamo avuto dei contatti in seguito ad alcune manifestazione di interesse, ad oggi non abbiamo ancora concluso e quindi vedremo più avanti se si procederà con la realizzazione. Di progetti ne abbiamo comunque molti e speriamo che vadano a compimento. Di sicuro abbiamo la previsione di assumere nuovo personale e ampliare l’intero comparto”.
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