Assegnati in concessione per 10 anni ad Azimut Benetti i bacini di carenaggio livornesi
Il presidente della port authority Guerrieri si aspetta ora che “la società dia seguito agli attesi impegni di crescita occupazionale”
È stato firmato ieri sera il contratto di concessione per l’assegnazione ad Azimut Benetti del compendio dei bacini di carenaggio del porto di Livorno per una durata di 10 anni. Lo ha annunciato l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale mettendo così un punto finale a una storia durata quasi sette anni e iniziata con l’affondamento dell’Urania e la tragica morte di un operaio, avvenuta nell’estate del 2015.
Una nota della port authority ricorda come “le indagini che ne seguirono e le controversie sorte fra le assicurazioni hanno determinato il blocco della procedura per anni. A ritardare ulteriormente la quale hanno contribuito, successivamente, le iniziative legali della società di riparazioni navali Jobson, tese a contestare la validità dell’aggiudicazione provvisoria dei bacini alla concorrente Azimut Benetti”.
Dopo aver congelato la procedura di gara, dando la sospensiva in attesa di decidere nel merito, a giugno del 2021 il Tar Toscana si è pronunciato contro i ricorsi, dichiarandoli in parte improcedibili e in parte inammissibili. A distanza di quasi un anno da quel pronunciamento, dopo aver completato tutti gli accertamenti del caso e aver atteso lo scadere dei termini per la proposizione da parte di Jobson di un eventuale ricorso in Consiglio di Stato, l’AdSP ha dunque percorso l’ultimo passo verso l’assegnazione della concessione ad Azimut.
“L’assegnazione della concessione al cantiere Azimut-Benetti dei circa 92 mila metri quadrati di specchi acquei che insistono fra le due banchine 76 e 78 dello scalo labronico, ha un valore storico enorme. Da dirigente del demanio predisposi, nel 2014, la procedura di gara dando così il via a un percorso travagliato che oggi vedo finalmente concludersi” ha affermato il segretario generale della port authority livornese, Matteo Paroli.
Per il presidente Luciano Guerrieri la firma dell’atto concessorio è il tassello che mancava per “lasciarci definitivamente alle spalle anni di tragedie, controversie legali e difficoltà operative. L’auspicio è che l’esercizio dell’attività concessoria garantisca il più ampio coinvolgimento delle imprese del territorio. Mi aspetto inoltre che la società dia seguito agli attesi impegni di crescita occupazionale”.
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