Arcadio (Mimetika): Con pellicole poliuretaniche il wrapping è più duraturo e protettivo”
Superfici più protette e manutenzione semplificata: le nuove pellicole applicate a scafi e interni migliorano durata, pulizia e gestione operativa, trovando spazio sia nel charter sia nelle nuove costruzioni fin dalle fasi progettuali

Amsterdam (Olanda) – Il wrapping – tecnologia di rivestimento che utilizza pellicole per proteggere e personalizzare le superfici di yacht e superyacht – sta vivendo una fase di rapida evoluzione tecnologica con nuovi materiali più resistenti e duraturi. SUPER YACHT 24 ne ha parlato con Fabio Arcadio di Mimetika, che racconta come il wrapping si stia affermando come strumento funzionale ed estetico, in particolare nel charter e nella tutela del valore dell’imbarcazione nel tempo.
Sig Arcadio quali sono le maggiori novità nel mondo del wrapping?
“I rivestimenti stano passando dall’utilizzo di pellicole a base di Pvc a quelle poliuretaniche. Le prime sono nate nel mondo automotive e poi trasferite alla nautica con diverse problematiche: il Pvc ha una resistenza limitata in un ambiente con forte radiazione solare, nebbie saline e agenti atmosferici. Oggi il settore si è spostato sulle pellicole a base poliuretanica, materiali che con la radiazione solare si rafforzano. La qualità è superiore: i colori sono più pieni, l’effetto è quello di una vernice fresca e la brillantezza viene mantenuta per tutto il ciclo di vita. I piccoli graffi si autoriparano e non richiedono lucidature manuali. Sono idrofobici per natura, con strati superficiali a base siliconica: sporco, calcare e salino non si attaccano. Il vantaggio principale è la velocità di pulizia: per il charter e per l’equipaggio significa dedicare meno tempo alla manutenzione. Inoltre, verso il 2027 arriveranno nuove pellicole che sostituiranno il silicone con uno strato ceramico e saranno ancora più resistenti ai graffi”.
Le pellicole vengono utilizzate anche negli interni?
“Sì, quelle per gli interni sono nate prima, sempre in ambito automotive. Fino a qualche anno fa l’effetto era plastico, oggi parliamo di prodotti materici con una resa superiore rispetto a un laminato tradizionale, mantenendo tutti i vantaggi della pellicola: sono facilmente riparabili, esistono oltre 1.200 finiture, sono accoppiabili senza sormonti e quindi ideali per interventi di refitting in tempi rapidi. Oggi realizziamo anche barche nuove interamente in pellicola. Molti architetti scelgono il laminato adesivo in sostituzione della verniciatura: se si rovina è facilmente sostituibile, non serve fermare l’imbarcazione né allestire coperture per verniciare. I vantaggi sono evidenti sia sul piano economico sia su quello dei tempi”.
Sono più utilizzate per superyacht in charter o anche su yacht privati?
“Oggi non vedo grandi differenze. Il privato che ha un superyacht spesso ha anche una supercar, dove la pellicola è ormai la normalità, e chi conosce questo settore lo applica anche in barca. Il charter ha un vantaggio ulteriore: anche durante la stagione è possibile ripristinare rapidamente una barca danneggiata e averla sempre in perfetto stato. Inoltre un prodotto da interno è garantito 12 anni. La qualità è altissima, al tatto non si percepisce che si tratta di un laminato e le finiture comprendono effetti come legni spazzolati, verniciati e superfici silk. Alcuni materiali sono anche antibatterici e vengono utilizzati soprattutto in cucine e bagni grazie all’effetto degli ioni d’argento”.
Il wrapping può sostituire la verniciatura?
“Sì, ma è anche complementare. Se ho una barca con la vernice arrivata a fine vita posso decidere di wrapparla invece di riverniciarla, con un risparmio significativo di costi e tempi. Se invece l’imbarcazione è nuova o appena verniciata utilizziamo lo stesso prodotto in versione trasparente per proteggere la vernice: il trasparente filtra le radiazioni responsabili dello scolorimento e del degrado del gelcoat. Sempre più barche nuove utilizzano la pellicola anche come strumento di tutela dell’investimento, il cliente preserva il gelcoat e, al momento della rivendita, rimuove la pellicola trovando la barca come nuova. È una soluzione utilizzata anche sul marmo, che resta visivamente identico ma protetto”.
Ci sono limiti tecnici da considerare?
“Su murate alte è necessario prevedere delle giunte: in secca si vedono, in acqua quasi mai. È compito dell’installatore posizionarle correttamente o trasformarle in un elemento estetico. Proprio per questo gli installatori sono nostri e vengono formati direttamente dalle aziende produttrici, con corsi di aggiornamento continui. La differenza la fa l’installazione, se una pellicola non è applicata correttamente, si stacca”.
Quanto incide il peso?
“Su uno yacht di circa 30 metri, con circa 200 metri quadri di superficie, possiamo ipotizzare 40–50 chili di materiale. Non è un aspetto critico”.
Esistono implicazioni ambientali?
“Il poliuretano con colla a base oleosa è totalmente riciclabile. Non è considerato rifiuto speciale come il Pvc: una volta rimosso si smaltisce come plastica”.
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