Camper & Nicholsons chiude la vendita del secondo Mangusta Oceano 52 di Overmarine
Il broker curerà la supervisione tecnica della nuova ammiraglia dislocante in acciaio e alluminio, che racchiude le dotazioni di un 60 metri entro il limite dei 500 Gt
La divisione New Build di Camper & Nicholsons ha annunciato la vendita della seconda unità del Mangusta Oceano 52, con la sales manager Francesca Ragnetti che ha agito in rappresentanza dell’acquirente. L’operazione, spiega una nota della società, rappresenta un passo importante per il segmento delle costruzioni dislocanti di Overmarine, e consolida il posizionamento di mercato della nuova ammiraglia della linea Oceano, la cui consegna è prevista per il 2028.
Il progetto del Mangusta Oceano 52 si distingue per una precisa strategia ingegneristica volta a massimizzare l’efficienza volumetrica. Costruito con scafo in acciaio e sovrastruttura in alluminio, il superyacht è stato concepito per offrire l’abitabilità e le caratteristiche tecniche tipiche di un superyacht da 60 metri, riuscendo però a contenere la stazza lorda al di sotto della soglia critica delle 500 Gt. Questa specifica architettura navale risponde a una domanda di mercato sempre più attenta agli aspetti operativi: l’obiettivo, come confermato dal management del cantiere, era garantire all’armatore la facilità di gestione e l’accessibilità ai porti turistici globali, senza sacrificare le dotazioni di bordo.
Sotto il profilo del design strutturale, l’imbarcazione si caratterizza per l’estensione delle superfici vetrate e per l’adozione di soluzioni tecniche mirate all’abbattimento delle barriere visive. L’utilizzo di impavesate in vetro e la progettazione di linee di visuale libere permettono una continuità totale tra interni ed ambiente marino. Una complessità progettuale che si riflette in particolare nella zona di poppa, dove un beach club disposto su più livelli si estende per quasi nove metri sul ponte principale, integrando terrazze laterali abbattibili e una piscina posizionata al livello dell’acqua.
La distribuzione dei pesi e dei volumi ha permesso di posizionare la suite armatoriale a prua dell’upper deck, dotandola di accesso diretto a una terrazza privata esterna completa di infinity pool, che rappresenta la firma distintiva del cantiere. L’architettura dei ponti prevede inoltre un collegamento fluido tra le aree, come dimostra la scala che connette la zona armatoriale alla lounge del main deck, e culmina in un “crow’s nest” situato sopra la timoneria, un elemento tecnico che funge da osservatorio privilegiato.
Il processo costruttivo sarà monitorato integralmente dalla divisione New Build di Camper & Nicholsons. Il team, supportato da un servizio interno di interior design, fornirà supervisione tecnica, contrattuale e operativa in ogni fase dell’avanzamento lavori. La vendita del secondo scafo a breve distanza dal lancio del modello “conferma la validità della piattaforma sviluppata da Mangusta, capace di coniugare le esigenze di comfort a lungo raggio con una piattaforma navale ottimizzata per la flessibilità d’uso” conclude la nota del cantiere.
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