Reuben Brothers in corsa per rilevare e completare il Marina di Imperia
Il fondo britannico entra nella partita da 159 milioni di euro per il completamento del porto ligure. Cinque i gruppi internazionali interessati al Partenariato Pubblico Privato per creare un nuovo hub del lusso nel Mediterraneo

Il futuro del waterfront di Imperia potrebbe essere a una svolta decisiva grazie all’ingresso in campo di un importante fondo d’investimento. Secondo indiscrezioni riportate da vari media locali, il fondo d’investimento Reuben Brothers dei fratelli David e Simon Reuben (già proprietario di Portosole a Sanremo) sta guardando con interesse concreto al porto turistico imperiese, avendo risposto alla consultazione preliminare per il suo completamento.
La manifestazione di interesse arriva a chiusura della fase esplorativa di mercato, terminata il 27 novembre, finalizzata a individuare gli operatori per un bando di gara del valore di 159 milioni di euro. La concessione, della durata di 65 anni, è gestita da Marina di Imperia, società partecipata del Comune, attraverso la formula del Partenariato Pubblico Privato. L’obiettivo è trasformare Imperia in uno scalo di riferimento nel Mediterraneo per i superyacht, con la realizzazione di un progetto che prevede 6 anni di lavori per realizzare 1.235 posti barca, con ormeggi dai 5 fino ai 90 metri.
Nel piano industriale, la riqualificazione non tocca solo lo specchio acqueo, ma ridisegna l’intero waterfront. Oltre alla “Hall del Mare” – che includerà un hotel a cinque stelle con darsena privata, centro benessere e Yacht Club – il progetto prevede residenze di pregio e palazzine, spazi commerciali, la nuova torre ormeggiatori e alloggi dedicati alle forze dell’ordine.
L’interesse della famiglia Reuben (terza più ricca del Regno Unito) per Imperia può essere letta in un’ottica di strategia territoriale complessa. Tramite la filiale Reuben Brothers Italia, il fondo è già presente a Sanremo avendo completato tra il 2016 e il 2018 l’acquisizione di Portosole. Lo scenario sanremese appare oggi complicato poiché, nonostante l’acquisizione nel 2022 delle quote della Porto di Sanremo srl per la riqualificazione del Porto Vecchio (un’operazione da 110 milioni), il progetto è attualmente in fase di stallo per discrepanze tra lo studio di fattibilità e quello approvato, e i rapporti piuttosto freddi con l’amministrazione a seguito delle richieste di modifica alle opere a terra (tunnel in particolare). Essendo dunque fermo il project financing del lungomare sanremese e in assenza di novità sul nuovo hotel (al posto del famoso ecomostro) di Portosole, il progetto sul porto di Imperia potrebbe rappresentare per il fondo una diversificazione strategica.
I Reuben – scesi in campo insieme ad altri quattro player internazionali attivi tra Liguria e Francia – potrebbero riuscire a segnare la fine della travagliata storia del porto turistico di Imperia, rimasto a lungo nei problemi a causa di complesse vicende giudiziarie.
Stefano Gandolfo, amministratore unico di Marina di Imperia, ha dichiarato: «Dopo la disamina delle proposte, entreremo nella fase di valutazione per impostare le gare d’appalto già dal prossimo anno. L’obiettivo è fare presto». Il 2026 sembrerebbe dunque l’anno della svolta operativa. Nel frattempo, il dibattito resta acceso anche sul fronte politico-amministrativo: si apprende che proprio in queste ore il tema approda in consiglio comunale a Imperia, con un’interpellanza che punta a chiarire il parere della Corte dei Conti su un’ultima questione che riguarda spazi nautici e tariffe concesse ai precedenti fruitori dopo la decadenza della vecchia concessione.
C.G.
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