Il parco nautico in Italia e nel mondo: composizione e tendenze
Secondo i dati divulgati del Ministero Infrastrutture e Trasporti il numero di unità stimato è 527.428 unità, di cui quasi l’85% non risulta immatricolata
L’analisi del Parco Nautico sia a livello nazionale che globale fornita da “La Nautica in Cifre” elaborata da Confindustria Nautica e Fondazione Edison, fornisce una fotografia dettagliata della consistenza e delle tipologie di imbarcazioni da diporto. Il Parco Nautico complessivo in Italia, dai dati divulgati del Ministero Infrastrutture e Trasporti ne “Il Diporto Nautico in Italia – Anno 2023” è stimato in 527.428 unità. La stragrande maggioranza di queste unità (quasi l’85%) non risulta immatricolata.
Le unità ufficialmente registrate (presso Uffici Marittimi e Motorizzazione Civile) ammontano a 80.480 unità alla fine del 2023. Come tipologia di dimensioni è predominante la quota delle imbarcazioni di lunghezza fino a 10 metri (45%). Seguono le imbarcazioni tra 10 e 12 metri e tra 12 e 18 metri, che insieme costituiscono poco più del 50% del parco nautico immatricolato. Le imbarcazioni più grandi (fino e oltre i 24 metri) rappresentano il 4,5% del totale.
Come tipologia di propulsione la ripartizione è fortemente sbilanciata verso il motore con una percentuale del 75,7% (più lo 0,2% di navi da diporto) mentre a per le unità a vela corrisponde al 24,1%.

Dal lato della collocazione quasi un quarto delle imbarcazioni immatricolate si trova in Liguria. Seguono Toscana, Lazio e Campania (ognuna con oltre 8.000 unità).
Dopo un calo drastico registrato nel 2021 (con oltre 10.000 unità in meno), nel 2023 la diminuzione è stata più contenuta, pari a -984 unità.
All’interno della categoria di unità immatricolate, il segmento delle navi da diporto (unità con lunghezza superiore a 24 metri, che includono i superyacht) registrate al 31/12/2023 ammontano a 162 unità, e rappresentano solo lo 0,2% della flotta totale immatricolata in Italia.
Nel 2023, la consistenza di questa categoria ha registrato un aumento di 10 unità rispetto all’anno precedente, un segnale della vitalità del segmento di alta gamma. La maggior parte di queste unità risulta immatricolata presso la Motorizzazione Civile (130 unità), mentre le restanti 32 sono registrate presso gli Uffici Marittimi.
Il trend relativo alle nuove immatricolazioni negli ultimi 10 anni (figura 6.4) mostra anni di crescita e altri di decrescita fino ad arrivare alle 1.217 nuove registrazioni del 2019. Nel 2020 si assiste a un calo importante, con quasi 900 immatricolazioni in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2023, per la prima volta dopo 3 anni, si osserva un lieve aumento.
Il parco non immatricolato, calcolato da Confindustria Nautica, rappresenta la quota preponderante con circa 447.000 unità (pari a circa l’84,7% del totale) ed è equamente suddiviso tra unità con motore ausiliario (223.348) e unità senza motore ausiliario (223.600).
Il parco nautico mondiale totale, considerando i Paesi monitorati da Icomia, supera i 34 milioni di unità.
Nel contesto europeo per numero totale di imbarcazioni, l’Italia si colloca al sesto posto con 527.428 unità. La classifica è guidata da Francia (oltre 1,3 milioni di unità), seguita da Finlandia, Norvegia e Svezia, e al quinto posto dal Regno Unito. Gli Stati Uniti d’America si distinguono con oltre 15 milioni di unità rappresentando il 44,4% del parco nautico globale monitorato.
A livello mondiale (basandosi sui dati disponibili), la composizione del parco nautico è dominata dalle imbarcazioni a motore: unità fuoribordo e rigide: 45,4%; unità a motore entrobordo/entrofuoribordo: 14,6%; unità a vela: circa 8,9%.
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