Motori marini, l’anomalia del mercato tra import e riconversione all’export
Il settore si distingue per essere l’unico nell’industria nautica con una netta dipendenza dall’estero, con l’87% del fatturato totale (521 milioni di euro) proveniente dalle importazioni

(Fonte Nautica in Cifre 2024 – Confindustria Nautica – Fondazione Edison)
Il settore dei motori marini si distingue per essere l’unico nell’industria nautica con una netta dipendenza dall’estero, con l’87% del fatturato totale (521 milioni di euro) proveniente dalle importazioni nel 2024. Nonostante un forte calo annuale (-15,0%), la sua funzione è vitale per il riequilibrio della bilancia commerciale nazionale, poiché i prodotti esteri vengono installati su yacht italiani destinati ai mercati globali.
Nel 2024, il settore dei motori ha movimentato un fatturato complessivo di 521 milioni di euro. A differenza di altri comparti della nautica italiana, il baricentro produttivo è estero: le importazioni costituiscono la quota schiacciante dell’87% del fatturato totale, pari a 452,74 milioni di euro, mentre la produzione nazionale si ferma al restante 13%, corrispondenti a 68,49 milioni di euro. Le importazioni che sostengono questo mercato sono prevalentemente di origine europea: il 78% del valore totale importato proviene dai Paesi Ue, e queste merci vengono quasi interamente commercializzate in Italia.
Il comparto ha registrato una marcata flessione nel 2024, con il fatturato totale in contrazione del -15,0% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, il trend storico mostrava una crescita costante del fatturato totale e della destinazione finale italiana tra il 2013 e il 2023. Il settore motori si distingue per essere l’unico all’interno dell’intera industria nautica italiana a registrare un saldo negativo della bilancia commerciale, pari a -398,41 milioni di euro nel 2024. Questa passività commerciale è compensata dal ruolo strategico che il comparto ricopre nella filiera produttiva consistente nella riconversione all’export: la maggior parte dei motori importati viene infatti montata successivamente su unità da diporto prodotte a livello nazionale. Il valore di queste importazioni viene così incorporato nel prezzo di vendita degli yacht (spesso destinati all’export), contribuendo a riequilibrare il saldo complessivo della nautica. La produzione nazionale di motori è a sua volta fortemente orientata all’estero: circa l’80% del totale dei motori prodotti in Italia è destinato all’export, una quota che si è mantenuta stabile negli ultimi anni. Nel segmento dei motori fuoribordo (che include 2 e 4 tempi) venduti in Italia, si è riscontrato un rallentamento nel 2024: il volume totale delle vendite si è attestato a 19.187 pezzi. Ciò rappresenta un decremento del -5,2% nel numero di motori venduti rispetto all’anno precedente.
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