Vannis Marchi, socio di Fim, salvo dopo lo schianto con un ultraleggero
L’imprenditore, partner del cantiere bergamasco Fabbrica Italiana Motoscafi, è uscito illeso da un incidente aereo a Forte dei Marmi

Vannis Marchi, socio di capitale di Fim – Fabbrica Italiana Motoscafi, è stato coinvolto in un incidente aereo domenica mattina, 10 agosto 2025. L’imprenditore stava atterrando con un ultraleggero nei pressi di Forte dei Marmi, quando il velivolo ha urtato dei cavi elettrici a bassa quota e si è schiantato in un campo vicino all’autostrada A12
Miracolosamente, Marchi è uscito con le proprie gambe dall’abitacolo. Ha riportato solo escoriazioni. I soccorsi sono arrivati poco dopo e lo hanno trasportato all’ospedale di Camaiore, da cui è stato dimesso nella stessa serata: le sue condizioni sono giudicate buone.
Vannis Marchi è noto non solo nel mondo della moda, per aver fondato insieme al fratello Marco Marchi il noto brand di abbigliamento Liu Jo, ma anche nel mondo della nautica italiana, come socio di Fim, Fabbrica Italiana Motoscafi. Il cantiere, fondato nel 2019 da Corrado Piccinelli e Manuela Barcella, si è affermato rapidamente nel settore delle imbarcazioni a motore di qualità, facendo di ogni modello un inno al made in Italy per componentistica e accessori installati a bordo. Marchi è entrato come socio di capitale, portando con sé esperienza imprenditoriale e sensibilità estetica raffinata, oltre a una quota di denaro che ha permesso di rilevare nel 2023 l’attuale sito produttivo di Cividate al Piano, in provincia di Bergamo.
Fim ha lanciato modelli come il 340 Regina (2020), il 470 Regina (2022) e nel 2023 ha inaugurato uno stabilimento più grande a Cividate al Piano (BG). Qui produce il nuovo 420 Regina e ha potenziato le linee produttive, la finitura, i test in vasca e la logistica. L’impianto è moderno, dotato di cabine di verniciatura con post-curing, magazzino con barcode e area per prove in acqua fino a 50 piedi.
Vannis Marchi, da sempre appassionato di volo, da alcuni anni non lavora più a tempo pieno per il marchio di abbigliamento, ma si occupa di mercato immobiliare. Era partito in mattinata dall’AeroClub di Carpi-Budrione, nel Modenese, diretto verso la costa toscana con l’obiettivo di atterrare all’aeroporto di Massa-Cinquale. Secondo le prime ricostruzioni, il pilota dell’ultraleggero avrebbe comunicato sulla frequenza radio dedicata ai conducenti (non c’è infatti una torre di controllo) la sua intenzione di atterrare sulla pista toscana: ricevuta risposta affermativa, avrebbe iniziato la manovra di atterraggio perdendo rapidamente quota. Tra le ipotesi, ci sono un errore di valutazione, che avrebbe portato il velivolo a una quota troppo bassa mentre era ancora distante dall’aeroporto. La seconda è che, alla richiesta di autorizzazione all’atterraggio da parte di Marchi, gli sarebbe stato risposto che la pista era momentaneamente occupata e, quindi, di temporeggiare in volo. Proprio durante questa manovra sarebbe avvenuto l’incidente che avrebbe fatto precipitare l’ultraleggero.
Fatto sta che l’ultraleggero di Marchi, mentre si trovava nella zona di Vittoria Apuana, a una quota troppo bassa, si è scontrato con i cavi della rete elettrica, precipitando in un campo lontano da edifici, nei pressi dell’autostrada.
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