Norme ad hoc per la vela da regata e assicurata la bandiera italiana al Team Ferrari
La Hypersail non solo gareggerà a Napoli l’anno prossimo con il tricolore, ma rappresenterà un precedente importante per tutte le imbarcazioni da regata

La sfida burocratica che avrebbe potuto vedere il nuovo monoscafo da regata della Ferrari navigare con bandiera francese è stata superata: un emendamento al decreto Sport, approvato alla Camera, ha introdotto un nuovo quadro normativo che permetterà alla “Ferrari Hypersail”, un progetto guidato dal velista Giovanni Soldini, di issare il tricolore italiano. La notizia, riportata da Il Messaggero, rappresenta un importante precedente per l’intero settore della vela da regata.
Il progetto “Hypersail”, un monoscafo da 100 piedi con foil progettato da Guillaume Verdier, è un prototipo ad alta tecnologia che non rientra nelle tradizionali procedure di certificazione delle unità da diporto. Proprio questa specificità tecnica rischiava di costringere il team di Maranello a rivolgersi a un registro estero, con un forte impatto simbolico proprio in un anno, il 2026, in cui l’Italia ospiterà per la prima volta l’America’s Cup a Napoli.
Il motivo di questa anomalia risiede nel fatto che la Francia, grazie a un insieme di norme europee, agevolazioni fiscali e una burocrazia particolarmente snella, ha storicamente saputo attrarre la registrazione della maggior parte delle barche da corsa e i team italiani si sono spesso trovati a dover fare i conti con queste differenze, scegliendo poi la bandiera francese per motivi di praticità e convenienza.
Per rimediare a questa situazione, l’emendamento al decreto Sport, ora in esame al Senato, risponde a questa problematica con una serie di nuove regole pensate per incentivare la registrazione delle barche da corsa in Italia. In particolare, la norma: semplifica l’iter permettendo a un prototipo come la “Hypersail” di ottenere la bandiera italiana anche senza il certificato europeo (Ce) per unità da diporto; l’immatricolazione in Italia assicura che il gettito fiscale, dato da Iva e tasse di proprietà, rimanga nel Paese, evitando una dispersione economica, e facilita il rientro nel registro italiano, grazie a un regime semplificato di iscrizione, per quelle imbarcazioni da regata immatricolate all’estero che lo desiderino.
L’iniziativa, oltre a garantire che uno dei simboli più noti del Made in Italy gareggi sotto la bandiera nazionale, ha l’obiettivo di rafforzare l’intera vela da regata italiana, offrendo un’alternativa concreta ai registri esteri e supportando con atti concreti l’eccellenza sportiva e tecnologica del Paese.
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