Prima conferma sul Bayesian: lo scafo è integro
Dopo essere stato svuotato dall’acqua e tenuto per oltre un’ora sulla linea di galleggiamento ha dimostrato di non avere falle. Atteso in giornata a Termini Imerese

Il Bayesian, il superyacht a vela di 56 metri del peso di oltre 500 tonnellate, protagonista di un tragico naufragio lo scorso 19 agosto nel golfo di Porticello, entro stasera verrà finalmente posizionato in secca nel porto di Termini Imerese. Come riportato da La Repubblica, lo yacht rimarrà in quest’area dedicata alla sua custodia giudiziaria fino alla conclusione delle indagini che devono far luce sulla perdita di sette vite.
L’operazione vedrà la gigantesca nave gru Hebo Lift 10, che da sabato scorso sta tenendo sospeso il veliero, ruotare di 90 gradi per adagiare il relitto su una struttura in acciaio costruita su misura. Questa piattaforma consentirà ai consulenti della procura di condurre gli accertamenti tecnici indispensabili per ricostruire le cause dell’affondamento.
Accanto allo scafo, che è rimasto sui fondali per oltre dieci mesi a una profondità di 49 metri, verrà recuperato anche il grande albero di 72 metri. Tagliato la scorsa settimana per facilitare le operazioni di emersione, l’albero sarà ripescato dalla seconda nave gru, la Hebo Lift 2, e anch’esso trasportato a Termini Imerese.
Gli esami peritali, spiega La Repubblica, prenderanno il via tra circa due settimane. Questo lasso di tempo è necessario per la decontaminazione dello scafo, volto a eliminare eventuali gas tossici che potrebbero essersi formati all’interno dopo la riemersione. Una volta in sicurezza, inizieranno i sopralluoghi approfonditi dello scafo, della sala macchine e degli spazi del ponte inferiore, dove si trovano i locali che avrebbero dovuto essere a tenuta stagna. Già dalla prossima settimana, la procuratrice facente funzione Concetta Federico e il sostituto Raffaele Cammarano invieranno i quesiti specifici ai consulenti per la loro perizia.
Gli accertamenti sul relitto saranno affiancati dall’analisi degli hard disk della sala macchine e della sala controllo. Gran parte di questi dati è stata recuperata e l’attenta analisi potrà confermare una delle ipotesi principali sulle cause del naufragio: i portelloni del Bayesian potrebbero essere stati chiusi poco prima dell’inabissamento, quando l’acqua era già penetrata. Questa tesi è particolarmente sostenuta da Mario Bellavista, legale dei familiari del cuoco Recaldo Thomas, una delle sette vittime.
Un tassello fondamentale nella ricerca della verità è arrivato dai test di galleggiabilità e tenuta dello scafo, eseguiti a Porticello sabato pomeriggio. Il consulente della procura Alessandro Biriaco ha richiesto la verifica dell’integrità delle pareti dello scafo tramite una prova “dal vivo” con sensori specifici. La Tmc Marine, responsabile del recupero, ha svuotato il veliero dall’acqua interna con potenti pompe e lo ha lasciato in linea di galleggiamento per oltre un’ora per monitorare eventuali infiltrazioni. Il risultato di questo test è chiaro: non sono state riscontrate falle o buchi nello scafo, e le murate non presentano lesioni che possano aver causato l’ingresso dell’acqua, scrive La Repubblica.
Questa prima conferma sull’integrità dello scafo è un elemento fondamentale nell’indagine sull’affondamento del maxi yacht, che ha causato la morte del magnate inglese dell’informatica Mike Lynch, della figlia Hannah, dei coniugi Bloomer e Morvillo, e del cuoco di bordo Recaldo Thomas. Le autorità proseguono le indagini per svelare i misteri della tragedia.
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