“Foiling nel diporto e superyacht, serve una nuova direttiva”
Rizzotti (The Foiling Organization) racconta che lo sviluppo nel settore pleasure fatica a imporsi a causa dell’assenza di un inquadramento nella normativa europea che al momento esclude i foil

Genova – Si è svolto a Genova il secondo World Foiling Congress organizzato da The Foiling Organization, associazione industriale e professionale fondata da Luca Rizzotti. SUPER YACHT 24 lo ha intervistato per un punto di vista sulla tecnologia del volo applicata al mondo del diporto e dei superyacht.
Luca quali sono gli sviluppi del foiling nel settore del diporto?
“Oggi ci sono due elementi fondamentali da cui partire: uno legislativo e l’altro di mercato. Il primo è racchiuso nella Recreational Craft Directive, la normativa europea che riguarda le barche da diporto e che al momento esclude il foiling, ne permette l’utilizzo ma non la certificazione CE che viene rilasciata caso per caso”.
Cosa implica questa mancanza?
“Implica un’incertezza soprattutto sui costi di certificazione e assicurativi. Stiamo quindi lavorando insieme a Ebi, European Boating Industry, affinché la prossima Recreational Craft Directive includa il foiling e semplifichi quindi il sistema”.
E il secondo elemento di cui parlava?
“Il secondo elemento riguarda il mercato, dove tre dei principali attori italiani dell’industria dello yachting sono diventati membri di The Foiling Organization perché interessati a capire con che velocità possono lanciare sul mercato nei prossimi anni una serie di prodotti foiling o semi-foiling. I cantieri vedono arrivare questa tecnologia e sentono l’esigenza di capire meglio la direzione da prendere. Il fatto che siano diventati membri e non dei semplici interlocutori venuti a un congresso giusto per vedere come va, rivela che hanno la volontà, il programma di affrontare questo aspetto”.
Anche nel mondo superyacht?
“Mi viene da dire, senza rivelare nulla di strano, che al 100% vedremo arrivare luxury tender volanti. Non solo, nel mondo superyacht in Olanda è in costruzione un 60 metri a vela che avrà foil di 20 metri di larghezza ciascuno, segno che anche il mondo dei superyacht sta guardando questa tecnologia”.
Come spiega questa voglia di foil nel mondo superyacht?
“La capacità dei foil di ridurre i consumi e aumentare il comfort non può che portare beneficio al mondo dei superyacht, che spesso vengono solo criticati per i consumi. Applicare una tecnologia che li riduce in maniera importante aiuta il progresso”.
Nel motore è più facile?
“Nel mondo ‘normale’ la vela rappresenta il 15-20% del totale, lo stesso vale nel mondo foiling. La maggior parte dei progetti che vedranno la luce in futuro saranno a motore. C’è sicuramente una spinta più forte nel motore che nella vela, sia per l’abitudine alla velocità, sia per la richiesta di maggior comfort e minori consumi. E inoltre è più facile da implementare, nella vela esistono diverse complicazioni, da quella di scafi più stretti rispetto alla lunghezza a quelle di manovra, oltre al fatto che uno yacht a vela ha una fase di controllo del volo più delicata a causa della vela che destabilizza l’assetto. Lo yacht a motore ha una semplicità immediata nell’andare dal punto A al punto B.
I grandi eventi sportivi come Coppa America e Vendè Globe stanno spingendo il foil nel diporto?
“Sì, ad esempio basta guardare il cantiere Bluegame che ha sviluppato lo speed vessel per i team American Magic e per Orient Express di Coppa America e avrà in gamma una barca semi-foiling con programma di ampliare le possibilità di scelta”.
Le marine sono pronte ad ospitare yacht foiling?
“Sul tema delle marine in realtà non vedo criticità, la maggior parte dell’uso diportistico dei foil prevede ali retrattili, in qualche caso possono sporgere rispetto alle linee dello scafo, ma è sicuramente possibile realizzare parabordi adatti da usare in qualunque marina. L’aspetto più critico è invece l’elettrificazione per i superyacht: il foiling beneficia molto della potenza elettrica, perché dà la coppia che permette di uscire subito fuori dall’acqua per poi ridurre manetta e navigare con un range maggiore. Non si tratta di avere superyacht full electric, sappiamo bene che non è praticabile, ma avere nei marina la capacità di ricarica veloce sarà importante”.
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