Filippo Rossi (Floating Life) presenta la New Build Division e il Project Vicky
Prendono il largo una divisione per seguire in maniera più organizzate le nuove costruzioni full custom e un progetto di 42 metri che potrà montare i nuovi IPS40 con grandi vantaggi in termini di spazio e design
Durante il Monaco Yacht Show, Floating Life ha presentato due importanti novità: una divisione apposita per seguire in maniera ancora più efficace la costruzione di yacht full custom e il progetto Vicky.
SUPER YACHT 24 ne ha parlato con Filippo Rossi, chief commercial officer di Floating Life, che spiega: “Negli ultimi cinque anni siamo sempre stati coinvolti da armatori che volevano realizzare il sogno di costruire una barca full custom, abbiamo quindi deciso di strutturarci per seguirli in maniera più organizzata. La New Build Division si dedica alla meravigliosa avventura di costruire una barca full custom”.
Cosa fate in sostanza?
“Accompagniamo il cliente nelle diverse fasi di questo lungo processo. All’inizio studiamo la carena più adatta, di solito cerchiamo di utilizzare la base che abbiamo sviluppato quattro anni fa con l’under lower deck, una piattaforma testata nella Vasca navale di Trieste sviluppata dallo Studio 013. Successivamente si crea una specifica tecnica e si selezionano i migliori cantieri, che possono essere italiani, turchi o olandesi. Facciamo un confronto di budget, tempi di costruzione e consegna; insieme al nostro ufficio broker selezioniamo la bandiera migliore per la gestione di yacht ed equipaggio, ufficio amministrativo e yacht management. Tutto questo insieme di abilità si conclude con la parte di survey della costruzione e il project management tramite il nostro ufficio tecnico guidato da Andrea Pezzini, il fondatore di Floating Life”.
Non erano attività di cui Floating Life già si occupava?
“Sì, ma prima non lo facevamo in maniera così organizzata. Abbiamo quindi deciso di “vestire” questa attività con una divisione pensata appositamente, dotata di procedimenti e protocolli di azione che rendono il processo più morbido e fluido. Pensare fin dall’inizio alla bandiera più indicata, al tipo di attività che vorrà fare l’armatore, se farà charter o meno permette di arrivare a soluzioni migliori”.
Avete già dei progetti in fase di sviluppo?
“Stiamo seguendo due progetti di nuove costruzioni, entrambi sotto le 500 GT, che verranno realizzati nei prossimi anni. Uno verrà presentato entro novembre e quando possibile ne sveleremo i dettagli”.
Parliamo invece di Project Viky.
“È un progetto che abbiamo appena presentato, ha un nome da attrice vintage perché riteniamo che abbia forme particolarmente sexy. Il design è ancora una volta a cura di SaturaStudio fondato nel 2018 da Alberto Frulla, Federica Fino e Francesco Viola. Il progetto utilizza la piattaforma tra i 44 e i 50 metri già utilizzata per lo yacht Audace costruito da Cantiere delle Marche quattro anni fa. Anche questo yacht prevede quindi l’under lower deck e, inoltre, abbiamo deciso di proporre la nuova propulsione IPS40 appena presentata da Volvo Penta”.
Quali sono i vantaggi di questa soluzione?
“Il risparmio di spazio è evidente, basta confrontare la pianta del lower deck per capire quanto ne serva per alloggiare le due linee d’asse e che può essere invece liberato ed essere reinterpretato. Abbiamo ipotizzato una piscina in corrispondenza della piattaforma di poppa e una zona con altre cabine. Quindi al di là della propulsione, che è una scelta dell’armatore, il progetto è stato sviluppato internamente”.
Prima accennava all’under lower deck, perché è così apprezzato?
“Perché permette l’accesso diretto alla piattaforma di poppa dalle cabine ospiti senza ripassare dall’interno, come avviene di solito a causa della presenza della sala macchine. Gli ospiti possono farsi un tuffo in mare senza dover salire e scendere tra i ponti. È una soluzione interessante”.
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