Mega yacht sequestrati: citata in giudizio la Francia da un oligarca russo
La ragione addotta dal legale del milionario è che il possesso di un bene per uso personale, come è appunto quello di una nave da diporto, dà il diritto a utilizzarlo anche se congelato, così come avviene per le auto e le altre proprietà del sanzionato
Dopo le sanzioni dall’Ue e i conseguenti sequestri dei beni ai miliardari russi si registra il primo caso di uno di questi che ha citato in giudizio le autorità francesi per riavere accesso a due dei suoi yacht.
La motivazione addotta dall’avvocato del miliardario Alexey Kuzmichev, uno dei principali azionisti della più grande banca privata russa, la Alfa-Bank – informa l’agenzia di stampa britannica Reuters – è che i funzionari doganali non avevano il diritto di immobilizzare gli yacht nonostante il nome del suo cliente fosse stato inserito in una lista di sanzionati, in ragione del fatto che il possesso di un bene per uso personale, come è appunto quello di uno yacht, dà il diritto ad utilizzarlo anche se congelato.
Kuzmichev, sanzionato dall’Ue a marzo per i suoi legami con il presidente Vladimir Putin, ha presentato ricorso a un tribunale di Parigi attraverso il suo legale Philippe Blanchetier contro il sequestro dei suoi due yacht: “La Petite Ourse”, costruzione italiana Wally del 2014 di 27 metri e “La Petite Ourse II” di cui non si riescono invece ad avere altre informazioni oltre il nome. Le due imbarcazioni sono attualmente detenute rispettivamente nei porti di Antibes e di Cannes, in Costa Azzurra.
A supporto della tesi del legale di Kuzmichev c’è il fatto che il miliardario possiede anche auto e proprietà in Francia che non può vendere o affittare proprio a causa delle sanzioni, ma che ha ancora il diritto di usare ed ha quindi dichiarato di non capire la ragione per la quale ci dovrebbe essere un diverso trattamento nel caso che il sequestro riguardi uno yacht. Non solo: Blanchetier ritiene che nell’eseguire i sequestri ci siano stati anche dei difetti procedurali.
Il verdetto del tribunale in merito alla richiesta di Kuzmichev di poter utilizzare il suo yacht è atteso per il 5 ottobre e il suo esito potrebbe creare un precedente importante.
Un commento sulla questione era stato richiesto dall’agenzia di stampa anche all’ufficio doganale francese che al momento però non sembra abbia dato risposta.
Alexey Kuzmichev è anche il co-fondatore di un gruppo di investimento internazionale denominato LetterOne attivo nelle telecomunicazioni, tecnologia ed energia, ma ha lasciato il consiglio di amministrazione della società a marzo. La stima dei suoi beni raggiunge quasi i 7 miliardi di euro.
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