Refit, riparazione e rimessaggio, il pilastro strategico della cantieristica
Fatturato in crescita (+2%) e manodopera specializzata stabilizzano l’industria nautica nel 2024

Il comparto della manutenzione nautica si conferma un elemento nevralgico dell’industria. Con un solido incremento del fatturato nel 2024 garantisce continuità operativa, stabilità occupazionale e rafforza il ruolo dell’Italia come hub di riferimento per i servizi di alto livello nel Mediterraneo.
L’attività di refit e riparazione non si limita all’erogazione di un semplice servizio, ma costituisce una componente funzionale strategica per la competitività dell’intera filiera nautica. Il settore ingloba la riparazione di scafi e interni, la manutenzione ordinaria, il refit legato alla ristrutturazione completa di imbarcazioni e i servizi di rimessaggio e ricovero.
Nel 2024, il fatturato complessivo di questo segmento è stato di oltre 505 milioni di euro (Tab. 3.6), registrando una crescita di circa il +2% rispetto all’anno precedente (su imbarcazioni nazionali +7,74%; su imbarcazioni estere -2,83% – Tab. 3.7). Trattandosi dell’erogazione di un servizio, questo fatturato è interamente generato da produzione nazionale.
I dati confermano che il refit è vitale per l’industria per diverse ragioni: essendo un segmento ad alta intensità di manodopera e competenze artigianali, contribuisce alla stabilità del mercato del lavoro. Permette inoltre di mantenere e modernizzare l’ampia flotta esistente, in particolare le unità da diporto di grandi dimensioni.
L’Italia detiene un vantaggio competitivo significativo grazie alla sua posizione geografica e all’eccellenza artigianale. I cantieri sono rinomati per la capacità di gestire refit complessi e di lusso su superyacht, sfruttando l’alta qualità della filiera manifatturiera interna (legno, metalli, arredi). La domanda di servizi nel 2024 ha mostrato un bilanciamento tra le bandiere servite: il fatturato è leggermente più sbilanciato verso unità battenti bandiera estera (circa il 52% del totale). I servizi erogati su imbarcazioni italiane (circa il 48% del totale) hanno registrato una crescita del +7,7%. L’andamento di questo segmento agisce da stabilizzatore economico per l’industria, fornendo un flusso di ricavi meno esposto alla volatilità del mercato delle nuove costruzioni.
Fonte Nautica in Cifre 2024 – Confindustria Nautica – Fondazione Edison
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