Casareto (Portosole): “Adegueremo gli ormeggi per yacht fino a 55 metri”
Il direttore del marina di Sanremo racconta il piano di rinnovamento per spazi a terra, viabilità e strutture, con interventi mirati anche per ospitare unità più grandi. In futuro previsti anche nuovi servizi green e un hotel in porto
Questo servizio è stato pubblicato in anteprima sul numero 4-2025 del supplemento Yacht Upstream di SUPER YACHT 24 disponibile a questo link
Quali sono le principali novità infrastrutturali per il prossimo futuro?
“Un paio di mesi fa abbiamo avviato un progetto piuttosto articolato di riqualificazione di Portosole, una struttura che ha ormai tanti anni sulle spalle e che, pur portandoli bene, rappresenta il concetto di portualità turistica di quell’epoca. Nel frattempo, le cose sono cambiate: sono stati realizzati nuovi porti turistici che offrono punti di riflessione diversi e quindi ci piace lavorare in una logica di ammodernamento. Prevediamo di completare il progetto nell’arco di 6-8 mesi, dopodiché faremo le valutazioni economiche e poi procederemo alla definizione e all’avvio dei lavori”.
Esiste già un investimento programmato e su quali strutture andrete principalmente a lavorare?
“L’investimento non è ancora programmato perché architetti e progettisti stanno lavorando sulla base di indicazioni generali, sviluppando le idee in un progetto concreto. La parte fondamentale su cui interverremo riguarda tutta la zona a terra: l’attuale asse viario ci piacerebbe modificarlo, cercando di allontanare le auto dalle barche, oggi molto vicine. L’idea è di spostare le auto a terra e avvicinare i passaggi pedonali verso il mare. Poi, una riqualificazione degli edifici a terra — uffici, agenzie, bar e ristoranti — con interventi tecnici che, senza stravolgere, attualizzino e rendano più moderna l’architettura”.
Negli ultimi anni ha notato un cambiamento nella dimensione degli yacht ospitati?
“Sì, è sotto gli occhi di tutti l’aumento dei grandi yacht dai 30-35 metri in su. Questo ha avuto un impatto evidente sui porti. A giugno 2026 partiremo con un lavoro di ristrutturazione di una parte importante della nostra diga di sopraflutto per adeguare gli ormeggi a barche fino a 55 metri (oggi siamo intorno ai 35-40 metri). L’intervento prevede adeguamenti infrastrutturali – bitte, sistemi di ormeggio – e impiantistici per fornire l’energia elettrica richiesta. È un intervento veloce di circa tre mesi”.
Sul tema elettricità, ricarica e produzione, quali novità sono previste?
“Al momento abbiamo due postazioni di ricarica per auto elettriche, basiche, non supercharger. Non rileviamo domanda per installare sistemi più potenti, quindi l’investimento non è giustificato. Per le imbarcazioni, è ancora prematuro: quando i sistemi ibridi arriveranno sulle barche sotto i 20 metri, si potranno fare adeguamenti semplici alle colonnine”.
In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità, come si sta adattando Portosole?
“Portosole ha vinto la gara per la riqualificazione di Portovecchio a Sanremo, un progetto di ampio respiro che prevede una parte di struttura portuale dedicata ai grandi yacht e quindi di appannaggio di Portosole e un’altra parte invece dedicata alla città. L’investimento è per il 50% in struttura portuale e per il 50% in strutture cittadine, verrà riqualificata anche tutta la parte degli attuali circoli nautici, lo yacht club, i canottieri, i circoli della grande e piccola pesca e tutta una serie di asset cittadini. Interverremo in una logica di ecosostenibilità integrando una componente di energia rinnovabile quanto più alta possibile, entreremo nel dettaglio delle vetture elettriche perché, a quel tempo, probabilmente il mercato sarà più maturo rispetto ad oggi, prevederemo impianti centralizzati di raccolta delle acque reflue dalle imbarcazioni più grandi che oggi scaricano mediante autobotti con conseguente traffico di camion che generano un impatto importante. Prevediamo di scaricare direttamente da bordo e conferire direttamente agli apparati fognari per il trattamento, sgombrando il territorio da una serie di movimenti impattanti”.
Che tempi avranno questi interventi?
“Sono interventi a medio termine, 3-5 anni, integrati in una progettazione complessiva. Ci sembrava più logico inserire in un contesto di progettazione generalizzata anche questi elementi in modo che entrino all’interno di un sistema ben costruito e armonizzato”.
Quali servizi offrite attualmente per il refit?
“Portosole ha due cantieri navali: uno gestito da terzi per barche fino a 30-35 metri e uno interno fino a 55-60 metri che, considerando gli spazi a mare, può arrivare a gestire anche yacht da 90-100 metri. Gestiamo direttamente il secondo da circa un anno e sta crescendo bene, in linea con i piani. Quindi la nostra offerta è ampia e completa”.
Nei nuovi lavori sono previste strutture dedicate ad equipaggi e agli armatori?
“Sì, è nei programmi e si ricollega al progetto di realizzazione di un hotel all’interno di Portosole e di infrastrutture adeguate a una clientela sempre più esigente”.
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