Incendio al cantiere Maris di Fiumicino: barche divorate dalle fiamme e affondate
Un incendio scoppiato sabato 16 agosto in un rimessaggio di Isola Sacra ha devastato imbarcazioni e depositi. Attivati Vigili del fuoco, due elicotteri e carro schiuma. Nessun ferito, non si esclude il dolo
Nel pomeriggio di sabato 16 agosto, un incendio devastante è scoppiato nel cantiere navale Maris, lungo via Monte Cengio sull’Isola Sacra, a Fiumicino, annientando barche e depositi con una violenza inaspettata. Le fiamme, alimentate dal vento e dalla presenza di materiali infiammabili, hanno consumato gli scafi in pochi minuti, mentre una colonna di fumo nero dominava il cielo, visibile fino a Ostia e nel litorale romano.
Nel cuore del rogo, le imbarcazioni custodite al cantiere hanno subito danni irreparabili: alcune ridotte in cenere, altre compromesse dal calore e dal fumo in modo irreversibile. Per gli armatori, la perdita è materiale e affettiva; per i tecnici, un patrimonio di attrezzature distrutte. A evitare il peggio, l’azione simultanea di mezzi terrestri e aerei: squadre dei vigili del fuoco provenienti da più direzioni, supportate da autobotti, carro schiuma, dispositivi speciali e dall’intervento di due elicotteri della Regione Lazio.
Il cantiere Maris emerge come protagonista involontario della vicenda. Da tempo sotto sequestro, era in attesa di regolarizzazione da parte della Regione Lazio. Questa condizione di limbo burocratico lo ha reso simbolo del declino di una struttura funzionale, ma senza certezze né futuro.
Il secondo incendio nel territorio in poche settimane rincara la dose di sospetto: quello di “Maris” segue un episodio simile in un altro cantiere locale, provocando domande sul possibile dolo.
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