Per il recupero del Bayesian: avvio dei lavori il 7 maggio
Attesa a Palermo entro oggi la Hebo Lift 10, la gru galleggiante più grande d’Europa

Dagli ultimi aggiornamenti sul Bayesian si apprende che il 7 maggio alle ore 10 si terrà una riunione operativa a Porticello propedeutica all’avvio delle attività per il suo recupero.
A riportare questa informazione insieme ad altre precisazioni, è la Adnkronos, l’agenzia di stampa che ieri era presente a bordo della nave della Guardia Costiera, la ‘Dattilo’, che da alcuni giorni staziona a poca distanza dalla Hebo 2, la piattaforma galleggiante che si occuperà del recupero del veliero affondato lo scorso agosto nella baia di Porticello (Palermo) causando la morte di sette persone tra cui il magnate inglese Mike Lynch e la figlia Hanna. Ricordiamo che per questo sono al momento indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento.
Sulla Dattilo, comandata dal capitano di fregata Davide Guzzi, viene effettuata una vigilanza H24: è da qui – spiega l’agenzia – che vengono prese le decisioni più importanti “per evitare che qualcuno possa compromettere la sicurezza navale”; tramite la sua plancia di comando e l’utilizzo di altre unità minori la Guardia Costiera sta infatti coordinando la vigilanza della zona del naufragio per garantire il rispetto dell’ordinanza di interdizione nel raggio di 650 metri per la sicurezza delle operazioni di recupero e per prevenire l’ingresso di altre imbarcazioni. Sulla nave si effettua inoltre un monitoraggio ambientale per rilevare eventuali tracce di inquinamento dal carburante presente a bordo (18.000 litri) del Bayiesian. Il monitoraggio, che al momento non ha evidenziato tracce, è realizzato anche tramite satelliti europei.
L’operazione di recupero, per la profondità di 50 metri in cui si trova il Bayesian, è complessa e delicata. Saranno utilizzate due piattaforme: la Hebo Lift 2, con 700 metri quadrati di spazio sul ponte e gru di bordo, è già sul posto. Salpata da Ortona, con un equipaggio di base e accompagnata da un rimorchiatore di supporto italiano, la gru è arrivata quattro giorni fa al porto di Termini Imerese, dove si è fermata per caricare le ultime attrezzature di recupero specifiche per il progetto, oltre a subacquei esperti, piloti di veicoli subacquei telecomandati e altro personale marittimo specializzato. Per quanto riguarda la seconda piattaforma, la Hebo Lift 10, la gru galleggiante da 5.695 tonnellate di stazza lorda che avrà il ruolo principale nel progetto, è giunta nel porto di Termini Imerese nei giorni scorsi ed è attesa a Palermo nella giornata di oggi.
Nei prossimi 7-10 giorni, spiega Adnkronos, verranno eseguite un’ispezione e analisi dettagliate del Bayesian e dell’ambiente marino circostante da parte del sommergibile telecomandato, in conformità a quanto previsto dal progetto e dal piano di protezione ambientale approvati dalle autorità locali e statali, prima dell’intervento della gru galleggiante, il raddrizzamento della barca e il taglio dell’albero, come hanno spiegato i vertici di Tmc Marine, la società di consulenza marittima, con sede nel Regno Unito, che è alla guida del consorzio internazionale di esperti incaricato del recupero del veliero.
Per le operazioni, che saranno costantemente controllate dalla Capitaneria di Porto di Palermo, con la vigilanza della Guardia Costiera e il contributo delle Forze di Polizia, saranno impiegati mezzi antinquinamento, droni e Rov per la sicurezza ambientale. Il monitoraggio sotto questo profilo sarà continuo e gestito dall’Arpa e dalla Guardia Costiera con personale specializzato che effettuerà campionamenti periodici dell’acqua. L’area di volo per i droni di monitoraggio è già stata interdetta.
Per quanto riguarda il recupero dei dati dell’hard disk, potenzialmente utili per capire le cause del naufragio, è già al lavoro personale esperto di nazionalità tedesca e potrebbe essere necessario l’intervento del costruttore della nave (The Italian Sea Group).
Nella foto principale: la plancia di comando della nave Dattilo
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