La Spezia celebra l’eccellenza italiana della nautica anche nel design
Appelli all’unità e al fare sistema in materia di formazione ma anche di promozione delle competenze italiane all’estero
La Spezia – Sono 5.787 i super yacht oltre i 30 metri in navigazione oggi nel mondo 4.911 a motore e 876 a vela), nel 2023 in Italia ne sono stati venduti 156, un numero in crescita rispetto ai 142 del 2022 confermando la leadership mondiale del nostro Paese. Nel 2024 il portafoglio ordini di nuove navi da diporto è salito a 695 newbuilding e l’Italia con le 377 commesse è di gran lunga il primo costruttore mondiale seguito a distanza dalla Turchia con 116 yacht da realizzare. Da notare che si sta esaurendo l’arretrato di ordini acquisiti durante la pandemia di Covid per cui, per la prima volta dal 2020, il numero di yacht completati e quello di nuovi ordini ottenuti si è allineato appena sopra le 200 unità.
Questi dati sullo stato dell’arte del mercato delle navi da diporto, forniti da SuperYachtTimes, hanno una volta di più evidenziato una leadership di settore dell’Italia ma hanno fatto da scenografia al confronto andato in scena al Blue Design Summit in corso a La Spezia fra alcuni dei maggiori designer italiani attivi nella nautica da diporto. L’evento è stato promosso dal Comune della spezia, “Miglio Blu – La Spezia Nautical District”, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale e Confindustria La Spezia.
Promostudi, la fondazione guidata da Ugo Salerno e partecipata dalle istituzioni pubbliche da aziende private che offre percorsi di studi focalizzati, dallo yacht design alla progettazione navale sino alla meccatronica, è fra i partner di questo appuntamento. “Prima del 2008 tanti cantieri nati in maniera disordinata e approssimativa. Dopo la crisi del 2008 il mercato ha capito che per crescere ed essere sostenibili bisognava diventare un’industria, oggi la nautica italiana è un’industria efficiente e sa produrre il bello” ha sottolineato nella sua introduzione Salerno. Che con soddisfazione ha aggiunto: “Al Blue Design Sumi abbiamo i migliori architetti italiani, e quindi mondiali, della nautica”. Fra gli intervenuti Alfonso Femia, Francesca Muzio, Luca Dini, Sergio Cutolo, Francesco Paszkowski, Leonardo Cecchi, Antonio Luxardo e Daniele Mazzon.
Fra i temi d’attualità emersi ha spiccato la richiesta di Luca Dini di creare un “sistema Italia” che sappia promuoversi in maniera coordinata e convincente all’estero. Parlando del progetto di una nuova isola in via di realizzazione in Arabia Saudita, “Neom Sindalah Island”, l’esperto designer ha rilevato come in passato sia “mancato l’interesse dell’Italia, nessuna delegazione era presente” a promuovere il made in Italy.
Roberto Perocchio, presidente di Assomarinas, ha evidenziato come si stia assistendo in questi mesi a un progressivo “ingresso di catene straniere nei marina italiani” menzionando D-Marin e Igy. “Tutti i porti turistici – ha aggiunto – stanno cercando di rimodellare l’offerta al fine di accogliere la crescente domanda di super yacht. Porto Lotti a Spezia è stato il primo a intuire la tendenza e rivolgersi al mercato delle grandi navi da diporto. Ricevere super yacht significa avere eliporto per gli elicotteri, oltre a palestre e strutture per l’accoglienza degli equipaggi. Non bisogna servire solo l’armatore ma anche e soprattutto l’equipaggio”. Il presidente di Assomarinas, a proposito dei servizi necessari per attirare le grandi navi da diporto, ha riportato il caso di Napoli dove lo yachting “è in crisi perché l’aeroporto di Capodichino ha ridotto gli slot per gli aerei privati in favore di Salerno”. Secondo Perocchio la sfida dei porti turistici oggi sta nel Cipom e i nodi da scogliere andranno affrontati attraverso il Piano del mare guardando in primis ai dragaggi dei fondali e alla semplificazione burocratica.
Un appello sentito è stato lanciato anche da Gino Battaglia, presidente di Italian Yacht Masters, che ha posto in evidenza il tema dell’occupazione e dell’indotto: “Su 12mila imbarcazioni e motoryacht solo il 3% ha equipaggio italiano; la nautica italiana deve dare spazio a comandanti ed equipaggi italiani. Non solo comandanti ma anche chef, interior, ecc. Con comandanti italiani a bordo ne beneficia l’indotto italiano della nautica e non solo” sono state le sue parole.
Un appello a fare sistema e a superare contrasti e sovrapposizioni è arrivato anche da Pietro Angelini, direttore di Navigo, che ha detto: “Delle 377 nuove barche in costruzione in Italia l’80% viene realizzato fra Spezia e Livorno. Il ‘miglio blu’ quindi è un po’ più ampio di un miglio. I fornitori sono quasi tutti attivi con i medesimi cantieri e la fondazione Isyl di Viareggio esiste dal 2015”. Proprio a proposito di formazione dei giovani Angelini ha sottolineato quanto sia “importante dare un senso integrato all’offerta” e per questo ha lanciato anche li un appello: “Negli Its non facciamoci concorrenza, integriamo i territori, non creiamo nessuna sovrapposizione. Dobbiamo essere complementari anche fra università, Its, scuole, ecc.”. Cosa che evidentemente oggi non sempre avviene.
CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NEWSLETTER GRATUITA DI SUPER YACHT 24