Patuelli (Abi): “Interessati alla nautica ma serve trasparenza e lealtà”
Il vertice dell’associazione delle banche italiane riconosce che “c’è molta autorevolezza tra i cantieri navali in questi anni, i prodotti italiani sono i più appetiti nel mondo”
L’assemblea generale di Confindustria Nautica andata in scena a Roma è stata ospitata presso la sede dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), il cui presidente, Antonio Patuelli, nell’occasione ha parlato del comparto e del rapporto con il mondo bancario evidenziando criticità e opportunità.
“Problemi, se presenti, sono a livello di mercato – ha detto – di talune fasi di esportazioni, problemi di carattere fiscale perché ci sono state delle fasi in cui la pressione fiscale sulla nautica era cresciuta a dismisura, problemi di carattere burocratico per l’accesso dei cittadini alla nautica che chiaramente devono essere facilitati e non oberati di procedure burocratiche”.
Patuelli più in dettaglio ha proseguito dicendo: “Chiaramente le banche pretendono, e lo debbono fare, di avere di fronte a sé dei bilanci trasparenti, rapporti con il fisco corretti, dei progetti industriali che non siano improvvisazioni, un consuntivo delle realizzazioni
promettenti e un comportamento morale, leale, schietto, trasparente sia nei confronti del mondo delle banche sia nei confronti degli altri stakeholder, degli acquirenti e dei fornitori. C’è molta autorevolezza tra i cantieri navali in questi anni, i prodotti italiani sono i più appetiti nel mondo”.
Il numero uno dell’associazione delle banche italiane ha concluso con un pensiero dedicato al contesto internazionale: “Noi siamo interessati alla nautica anche per questo, non solo per ragioni umanitarie e macro-economiche, ad avere un ‘Mediterraneo mare di pace’. Il Mediterraneo è in mezzo alle terre e alle parti più belle nauticamente nel mondo e, di conseguenza, i conflitti in Medio Oriente, nel Mar Nero, che ci siano rischi così dilaganti contraddice le problematiche macroeconomiche e le attività spicciole del quotidiano”.
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