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Melnichenko vuole pagare la manutenzione del Sailing Yacht A fermo a Trieste

Attualmente i costi sopportati dallo Stato italiano sono intorno ai 12 milioni annui contro i normali 60. Il timore dell’oligarca è che nel tempo resti danneggiato irrimediabilmente

di REDAZIONE SUPER YACHT 24
12 Ottobre 2023
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Il Sailing Yacht A, megayacht da 580 milioni di dollari, bloccato nel porto di Trieste dal marzo 2022 desta la preoccupazione del suo proprietario Andrey Melnichenko, che teme danni irreversibili dovuti alla scarsa manutenzione che lo Stato italiano può garantire all’imbarcazione.

A riferire sull’apprensione dell’oligarca russo è il sito Luxurilaunches. Il più grande yacht a vela del mondo, lungo quasi 143 metri, sequestrato e congelato in seguito alle sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e attualmente ancorato nel porto triestino, sta comportando costi di gestione di circa 1,10 milioni di dollari al mese sostenuti dal governo italiano che provvede a un equipaggio, che lo manutiene, composto da circa venti uomini, da oltre 18 mesi.

Normalmente un’imbarcazione di lusso ha un costo medio annuo di manutenzione pari a circa il 10% del suo prezzo quindi per Sailing Yacht A il costo da affrontare sarebbe intorno ai 60 milioni di euro mentre quello che grava a questo scopo sullo Stato italiano è di ‘appena’ 12 milioni di euro; un importo decisamente inferiore.

L’oligarca Melnichenko, così come altri oligarchi nella stessa situazione, nutre la speranza di rientrare in possesso del suo megayacht e, secondo qualcuno a conoscenza delle sue questioni legali  – riporta il Wall Street Journal – per evitare che gli vengano causati danni troppo ingenti si è offerto di pagarne la manutenzione.

Gia dallo scorso anno la Francia e Spagna, dopo aver sequestrato yacht di lusso per un valore di miliardi (sono sei quelli congelati in Spagna e cinque quelli in Francia) hanno esplicitamente chiesto ai proprietari – oligarchi sanzionati – il denaro per la manutenzione delle loro imbarcazioni.

Melnichenko potrebbe quindi voler pagare i milioni necessari per il Sailing Yacht A – dato il suo patrimonio netto di quasi 25 miliardi di dollari – ma essendo sanzionato da parte dell’Ue ha la complicazione di non poter utilizzare il sistema finanziario per trasferire fondi senza uno speciale permesso governativo: un’autorizzazione comunque difficile da ottenere e che può richiedere tempi lunghissimi, mesi o addirittura anni.

Sul parere dello Stato italiano rispetto alla possibilità che, sembra, sia stata proposta dall’oligarca, non ci sono notizie certe; di conseguenza non si può ancora sapere se Melnichenko potrà assicurare il buono stato del suo megayacht in attesa di riprenderselo oppure se la risposta dall’Italia sarà negativa.

Resta da considerare la straordinaria particolarità del Sailing Yacht A che ne fa un’eccezione del mondo dello yachting e che non meriterebbe di languire nell’incuria.  Fra le peculiarità del megayacht  i suoi alberi, più alti del Big Ben, che possono essere controllati con un pulsante, una capsula di osservazione subacquea che offre una vista unica delle eliche, gli alloggi di lusso per 20 ospiti e un equipaggio formato da 54 persone. E un sistema di sicurezza all’avanguardia per proteggere il suo proprietario fra i cui dispositivi vi sono anche vetri resistenti alle bombe e un sistema di avvistamento droni.

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