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Il quotidiano online del mercato super yacht

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Balducci (Overmarine): “Per il prossimo step di sostenibilità nella nautica servono 4-5 anni”

Il cantiere viareggino sta lavorando alla realizzazione di un secondo cantiere a Pisa con cui risolverà la necessità di spazi per incrementare la capacità produttiva

di Nicola Capuzzo
20 Settembre 2023
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Maurizio Balducci (Overmarine)

Cannes (Francia) – Fra i cantieri italiani di super yacht in bella mostra al Cannes Yachting Festival spiccava anche il Gruppo Overmarine che alla kermesse francese ha esposto i suoi Mangusta 104 Rev e Mangusta GranSport 33.

A ricevere e trattare direttamente con alcuni importanti armatori c’era anche Maurizio Balducci, amministratore delegato dell’azienda che a Pisa sta realizzando un secondo cantiere per la costruzione di imbarcazioni. Durante il salone Balducci ha dedicato a SUPER YACHT 24 alcuni minuti del suo tempo per raccontare le ultime novità e le previsioni sul futuro prossimo del gruppo Overmarine.

Partiamo dal raccontare come sta andando l’anno per il vostro gruppo in termini di vendite, di nuovi progetti e di sensazioni che ricevete dal mercato?

“Continua a essere un periodo molto positivo, siamo molto contenti di quello che stiamo facendo; anche a livello di vendite ormai abbiamo tutto il 2024 e buona parte del 2025 venduto, quindi possiamo pensare di lavorare con tranquillità. Devo dire che in questo momento la cosa su cui ci stiamo concentrando di più è la produzione per rispettare i tempi di consegna, che è la nostra priorità per accontentare i nostri clienti.”

Ci riuscite nonostante le molte criticità con cui tutti i cantieri devono fare i conti?

“Ci siamo riusciti, ma devo dire che è molto sfidante, è una bella sfida, ma quando la parte di vendite va bene bisogna concentrarsi sulla parte produttiva.”

Guardando al futuro prossimo cosa vede per il vostro cantiere? Teme un rallentamento?

“Noi stiamo lavorando sui nuovi progetti, anche su nuove idee, ma ci piace annunciarle quando sono pronte.”

Qualche indizio per capire in che direzione andrete?

“Stiamo prendendo varie direzioni, sempre sul nostro core business, quindi su imbarcazioni come quelle che abbiamo portato qui a Cannes, ma abbiamo qualche buona idea che tireremo fuori nei prossimi anni.”

In termini di capacità produttiva come vi state muovendo?

“Noi stiamo raddoppiando la capacità produttiva con un nuovo cantiere a Pisa e con quello sistemiamo le nostre necessità. Stiamo implementando quella che è la parte proprio di personale produttivo, quindi investiamo sulle risorse umane. Non abbiamo mai fatto acquisizioni, la nostra è sempre stata una crescita graduale, step by step.”

Anche voi guardate a diversificazioni nei servizi, nel refit e in altri segmenti di busness complementari?

“Noi siamo focalizzati su quello che è il nostro core business e che in questo momento ci porta via tutte le risorse e, quindi, ci stiamo concentrando su quello.”

Qualche numero sui risultati di Overmarine nell’ultimo anno?

“Il nostro fatturato per quest’anno sarà intorno ai 150 milioni, quindi abbiamo aumentato rispetto agli altri anni e il prossimo anno incrementeremo ancora, arrivando intorno ai 200 milioni. Numeri positivi ma, come dico sempre, la cosa più importante da non perdere di vista è l’avere clienti contenti. Quello che mi fa piacere è che anche quest’anno tutti i nostri clienti li abbiamo accontentati.”

A proposito di sostenibilità e nuove tecnologie, come affrontate questa sfida?

“Noi siamo in contatto con le principali case produttrici di motori, stiamo valutando con loro nuove soluzioni che, però, richiederanno ancora qualche anno prima di uscire sul mercato. La nostra idea è di voler fare sostenibilità reale; nel mondo, non solo nel nostro settore, oggi si fa della sostenibilità che è molto comunicativa e poco di sostanza. Tra 4 o 5 anni potremo avere tante soluzioni però il termine che io vedo nel nostro settore e cerco di fare una barca demo è questo.”

Ma la domanda, gli armatori, la vogliono davvero la sostenibilità?

“E’ veramente è la prima domanda che ci fanno i clienti; c’è davvro una sensibilità che si sta creando ed è concreta. Quando ci mettiamo con i nostri clienti bisogna dargli dei progetti sviluppati realmente. Mi lasci aggiungere una cosa…”

Prego…

“Un messaggio che non sempre è chiaro: nel nostro settore da anni stiamo già facendo tantissimo per la sostenibilità e i nostri clienti sono sensibili e quindi tutto quello che era possibile fare tecnicamente lo abbiamo già fatto usando nuovi materiali e riducendo il peso delle barche. Anche noi negli ultimi 10 anni su imbarcazioni di pari dimensioni e pari velocità siamo riusciti a ridurre i consumi di circa il 30%. Il prossimo step, che sarà quello veramente rivoluzionario e che coinvolgerà il sistema propulsivo con il cambio dei carburanti, è anche quello più difficile; ci stiamo lavorando ma servirà ancora qualche anno affinchè la tecnologia sia pronta per essere usata.

Se dovesse segnalare una criticità da risolvere a livello italiano o comunque a livello di industry nella nautica?

“Devo dire che in questo momento per noi italiani non bisogna mai piangerci troppo addosso, stiamo lavorando molto bene, abbiamo anche delle regole che sono competitive con i nostri competitors europei e nel resto del mondo. Quello su cui dobbiamo spingere di più è a livello di formazione nella nautica. Secondo me dobbiamo investire in quello, ma non soltanto nella nostra industria visto che gran parte della produzione italiana viene dall’artigianato e l’artigianato si fa con le persone: Bisogna trasmettere il messaggio che chi ha la fortuna di saper lavorare con le mani, se ha passione, fa un bellissimo lavoro e bisogna fare di tutto per incentivarlo a seguire quel percorso.

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