Grazie ad Assonat più Iva agevolata per i porti turistici
L’agevolazione è ora prevista anche sui servizi di pulizia, di assistenza all’ormeggio, di prenotazione, di vigilanza e sicurezza e l’addebito di consumi. Ne fruiranno anche i rapporti di long rent
Una seconda vittoria dell’associazione italiana guidata da Luciano Serra nel corso di pochi giorni: riguarda l’approvazione della Agenzia delle Entrate dell’applicabilità dell’iva al 10% anche per i servizi aggiuntivi dei “Marina resort”.
L’importante vittoria conquistata da Assonat a favore dei porti turistici italiani segue infatti quella ottenuta con il provvedimento del Consiglio di Stato dello scorso 26 giugno relativa alla sospensione della richiesta di aumento dei canoni demaniali.
Nella nota di risposta a uno specifico quesito posto dall’Associazione (n. 956-62/2021), l’Agenzia delle Entrate ha in sintesi affermato che “per i marina resort, sono agevolabili, ai fini Iva (10%), non solo i servizi di accoglienza e messa a disposizione nel porto turistico, dello specchio acqueo per il pernottamento dei diportisti a bordo delle proprie imbarcazioni, ma anche i servizi strettamente accessori, quali servizi di pulizia, di assistenza all’ormeggio, di prenotazione, di vigilanza e sicurezza e l’addebito di consumi”.
Tale agevolazione si può applicare anche ai rapporti di long rent avviati prima delle recenti modifiche normative.
“Siamo molto soddisfatti” – ha commentato il presidente di Assonat Luciano Serra – “dei risultati ottenuti a favore della portualità turistica italiana, grazie a un lavoro puntuale e propositivo portato avanti da Assonat in questi mesi, con l’aiuto dei suoi esperti. Si tratta di due provvedimenti che aiutano concretamente le nostre imprese a essere più competitive e che vanno nella direzione da noi da tempo auspicata del riconoscimento del settore come strategico nell’economia nazionale”.
“Prosegue il nostro impegno” – ha aggiunto Serra – “sui tavoli istituiti dal Governo a sostegno di azioni e istanze concrete per il nostro settore. Cito tra queste la battaglia per l’esonero del pagamento dell’IMU per i porti turistici, come avviene per quelli commerciali e la richiesta, recepita dal Ministero del Turismo, di avviare una revisione della classificazione dei codici ATECO delle imprese turistiche, nelle quali riteniamo essenziale inserire anche i porti”.
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